Dieta e malattie reumatiche

In generale possiamo dire che

Ormai è noto che la maggior parte delle malattie reumatiche si sviluppano in persone predisposte geneticamente, ma è necessario l’intervento di fattori esterni, “ambientali”, che facciano da innesco all’insorgenza della vera e propria malattia. Tra questi fattori i più probabili sono:

  • Fumo ed altri inquinanti (esempio silice), soprattutto per artriti e connettiviti
  • Virus e batteri
  • Dieta

Dai dati raccolti negli ultimi anni, sembra confermato che una dieta molto ricca di grassi totali e saturi, carboidrati raffinati e zuccheri e con un basso contenuto di fibre e antiossidanti, può favorire lo sviluppo di artrite,  sia aumentando direttamente l’infiammazione, sia favorendo diabete e obesità. Al contrario, una dieta come quella mediterranea, ricca di acidi grassi insaturi omega-3, vegetali e povera di carne rossa potrebbe ridurre il rischio di sviluppare un’artrite.

E’  fondamentale che chi soffre già di malattie reumatiche eviti l’aumento di peso, che come vedremo favorisce a sua volta l’infiammazione.

In quasi tutte le malattie reumatiche, a causa dello stato infiammatorio cronico, c’è il rischio di sviluppare diabete, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, che possono complicare il decorso della malattia stessa e ridurre l’aspettativa di vita.

Per ridurre il colesterolo, oltre a ridurre il consumo di grassi saturi, è utile assumere grassi vegetali, avena, noci non salate e proteine della soia.

E’ raccomandato il monitoraggio della vitamina D per la sua azione anti osteoporosi, e la sua eventuale integrazione (meglio se settimanale o giornaliera) soprattutto nei mesi invernali.

Dieta e sistema immunitario

Il sistema immunitario ha il compito di difenderci dagli agenti esterni che potrebbero crearci dei danni, in particolare batteri e virus. Per questo utilizza barriere fisiche, come la pelle e le mucose, e altre non visibili ad occhio nudo, come il sistema immunitario innato e quello acquisito  e il microbiota intestinale.

Il microbiota, cioè l’insieme dei microrganismi ( circa 10 miliardi) soprattutto batteri, che popolano il nostro apparato digerente, ha lo scopo di impedire la colonizzazione dell’intestino da parte di microbi potenzialmente pericolosi (patogeni), e di produrre sostanza utili (come la vitamina K), oltre che compiti digestivi. E’ in grado di “dialogare” con il sistema immunitario” producendo varie sostanze, come gli acidi grassi a catena corta, che proteggono l’intestino da tumori e infiammazione. Una dieta ricca di fibre, come quella mediterranea, favorendo il mantenimento di un microbiota equilibrato, porta ad un minor rischio di sviluppare tumori del colon e malattie infiammatorie intestinali come il Morbo di Chron. Altre sostanze nutritive svolgono un ruolo importante nel buon funzionamento delle cellule immunitarie dell’intestino e la loro carenza o scarso apporto può associarsi a rischio aumentato di sviluppare infezioni, allergie e malattie infiammatorie. In particolare si tratta di acidi grassi polinsaturi omega-3 che si trovano principalmente nel merluzzo bianco, pesce azzurro, semi di lino e chia, noci e alcuni oli vegetali.

Il sistema immunitario innato comprende la difesa da parte di cellule come granulociti, macrofagi, cellule Natural Killer (NK) ecc che rilasciano anche sostanze infiammatorie come le citochine. L’immunità acquisita e formata dai linfociti T (prodotti dal timo) e linfociti B (prodotti dal midollo osseo), che si trasformano in plasmacellule e producono anticorpi (immunoglobuline).  Lo zinco è un elemento fondamentale per la produzione e il funzionamento di tutti questi tipi di cellule.  E’ perciò importante assumerlo nella dieta in modo continuativo attraverso: carne, pesce, legumi secchi, latte e formaggio, noci, arachidi, cereali.

C’è anche uno stretto rapporto tra sovrappeso e malattie autoimmuni. All’interno del tessuto grasso infatti sono presenti molte cellule del sistema immunitario e vengono prodotte numerose sostanze infiammatorie. Con il suo aumento si viene a creare uno stato di infiammazione cronica che favorisce lo sviluppo di malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, morbo di Chron, colite ulcerosa, psoriasi) e  un peggioramento dell’infiammazione nell’artrite reumatoide.

La dieta mediterranea e le malattie reumatiche

La dieta mediterranea (Med Diet) non è solo un regime dietetico ma un insieme di conoscenze, rituali, tradizioni relative a coltivazione, pesca, allevamento, conservazione dei cibi, cucina, convivialità ecc e per questo è stata riconosciuta dall’Unesco nel 2010 patrimonio immateriale dell’umanità. Dal punto di vista alimentare è caratterizzata da:

  • Basso contenuto di grassi di origine animale e zuccheri semplici
  • Prevalenza di alimenti vegetali (ortaggi, frutta, legumi) ricchi in fibre, carboidrati complessi, olio di oliva come condimento
  • Apporto adeguato di antiossidanti e polifenoli

Alcuni importanti studi hanno associato la MedDiet non solo ad una minore incidenza di problemi cardiovascolari ma anche di altre malattie quali diabete, obesità, cancro. Gli studi che hanno valutato il legame tra questa dieta e insorgenza di malattie reumatiche sono pochi e tutti focalizzati sull’ artrite reumatoide, ma al momento non si può affermare con certezza che essa riesca a prevenire lo sviluppo dell’artrite.

Tuttavia la MedDiet utilizza alimenti contenenti sostanze quali polifenoli, selenio, retinoidi e isotiocianati che hanno una azione finale antiossidante e potenzialmente antiinfiammatoria che può avere un effetto favorevole sull’andamento delle malattie reumatiche.

Inoltre questo tipo di dieta può aiutare a contenere e prevenire le principali malattie associate alle forme reumatiche, come l’obesità, i problemi cardiovascolari e le alterazioni del colesterolo e il diabete, che rendono spesso più complicato il percorso di cura di queste malattie.

La dieta e l’artrite reumatoide

Spesso i malati di artrite reumatoide hanno una qualità di dieta scarsa e più povera rispetto ai soggetti sani. Sulla base dei dati della letteratura scientifica a nostra disposizione, il consiglio è di consumare:

  • ogni giorno: 3 porzioni di cereali ( privilegiando quelli integrali), 2 porzioni di verdura (soprattutto a foglia verde, 1 porzione cotta e 1 cruda) e 3 di  frutta (preferibilmente frutti rossi e agrumi),  latte scremato (200 ml) o yogurt magro (125 ml)
  • 3 volte alla settimana: pesce, carne bianca, legumi
  • 2 volte la settimana: uova, formaggi freschi
  • 1 volta la settimana: carni rosse

Il condimento deve essere con solo olio di oliva, è possibile assumere 1 bicchiere di vino al giorno ed è consigliato l’uso di spezie (curcuma, zenzero, cannella, peperoncino)

Vietati sale e dolci (zuccheri semplici)

Può essere necessaria una integrazione personalizzata di vitamina D e Omega 3.

Qualche alimento in dettaglio

  • Frutta e verdura: i loro benefici dipendono dalle proprietà antiossidanti. In particolare i frutti rossi come i mirtilli e gli agrumi, ricchi di flavonoidi, sembrano presentare in alcuni studi proprietà antiinfiammatorie e antidolorifiche. Le verdure a foglia verde sono da preferirsi, mentre è dubbio un possibile peggioramento dei sintomi con l’assunzione di pomodori.
  • Olio EVO: alcuni studi hanno dimostrato che una elevata assunzione di olio extravergine di oliva insieme a pesce, verdure e piccole quantità di alcool può avere un effetto protettivo sullo sviluppo di artrite reumatoide. I suoi effetti benefici sono legati alla costituzione in acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi e all’alto contenuto di polifenoli e vitamina E, con attività antiinfiammatoria. Inoltre ha dimostrate proprietà protettive per il cuore.
  • Semi di lino e chia: in quantità di 10 g al giorno hanno proprietà antiossidanti antinfiammatorie.
  • Frutta secca con guscio: ha anch’essa proprietà anti ossidanti e dovrebbe esserne assunta una quantità di 30 g al giorno.
  • Spezie: (zenzero, cannella, capsaicina (peperoncini piccanti), curcumina) sono ricche di sostanze che possono attenuare lo stress ossidativo e l’infiammazione. alcuni studi indicano anche la loro capacità di abbassare l’acido urico, causante la gotta. In particolare per la curcumina, l’effetto benefico anti infiammatorio e antidolorifico è stato confermato in vari studi: il dosaggio giornaliero raccomandato è di 0.3 mg/kg di peso. La curcumina è meglio assorbita se associata al pepe.
  • Carne: non ci sono dimostrazioni che l’assunzione di carne in quantità moderate possa favorire l’insorgenza di artrite. Inoltre contiene numerosi ingredienti utili, come il triptofano e l’arginina, per controbilanciare le alterazioni immunitarie tipiche dell’artrite. Va pertanto non abolita ma assunta in quantità moderate, privilegiando tagli magri.
  • Caffè e tè:  Non c’è evidenza scientifica che il consumo moderato di caffè (fino a 4 tazzine al giorno) e tè aumenti il rischio di sviluppare una artrite reumatoide o né aumenti i sintomi.
  • Alcool: da vari studi si deduce che l’assumere moderate quantità di alcool (125 ml di vino rosso o 330 ml di birra al giorno) è utile per prevenire il rischio di artrite reumatoide  nel controllarne i sintomi.

Fonte: Roberto Caporali, Mariangela Rondanelli, Heinz Beck. Reumatologia e alimentazione Edimes Pavia 2021

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